Approfondimenti sull’IA per i leader aziendali di oggi

9 maggio 2024
4 minuti di lettura
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Approfondimenti sull’IA

Domande e risposte con i leader dell’IA di Asana, Paige Costello ed Eric Pelz

Cosa si perderanno le organizzazioni che non adottano l’IA?

Paige: L’IA è un vantaggio competitivo. I team che sfruttano l’IA in modo efficace saranno in grado di muoversi più velocemente, prendere decisioni più intelligenti e fornire risultati migliori rispetto a quelli che non lo fanno. Man mano che l’IA diventa fondamentale per il modo in cui il lavoro viene svolto, le organizzazioni che sono in ritardo nell’adozione troveranno sempre più difficile tenere il passo. Per i lavoratori più giovani, inoltre, c’è una crescente aspettativa che l’IA diventi una parte fondamentale della loro esperienza lavorativa. Le aziende che adottano l’IA saranno in vantaggio nell’attrarre e trattenere i migliori talenti.

Lo stiamo già vedendo in Asana: l’alfabetizzazione all’IA è una competenza che viene coltivata e riconosciuta attivamente. Aiuta i team a portare un lavoro di qualità superiore più velocemente. Il potere dell’IA risiede nella sua capacità di aumentare e affinare l’ingegno umano. E i nostri clienti riferiscono che le funzionalità IA di Asana fanno davvero la differenza, poiché permettono loro di portare a termine un lavoro di qualità superiore più velocemente. In Asana, pensiamo all’IA come a un collega del team, che aiuta gli altri membri a raggiungere più velocemente e con meno problemi i loro obiettivi. Questo modello di collaborazione uomo-IA, con l’IA incorporata nei flussi di lavoro dei team e nel portare avanti il lavoro, è il futuro.  

Qual è il futuro aziendale con l’IA?

Eric: Nel futuro che stiamo creando, l’IA diventerà simile a un collega del team per il lavoratori della conoscenza, perfettamente integrato nel modo in cui collaborano e creano valore ogni giorno. Analogamente a come i manager pensano all’assunzione e all’onboarding dei nuovi collaboratori, penseranno a come possono sfruttare l’IA per aiutarli a raggiungere i loro obiettivi. Ciò consentirà ai neoassunti di dedicare meno tempo alle banali attività di coordinamento e più tempo al deep work, il lavoro in grado di spostare l’ago della bilancia per le loro organizzazioni.

I vari tipi di processi aziendali utilizzeranno l’IA in modo diverso. Analogamente a come alcune aziende operano con diversi livelli di autonomia dei dipendenti, oppure con una gestione top-down o bottom-up, le aziende configureranno l’IA in modo da avere diversi livelli di protezione. Non mi aspetto assolutamente che “alcuni team non utilizzeranno affatto l’IA”. Al contrario, ci sarà un ampio spettro di opzioni di utilizzo dell’IA. Ad esempio, un lato dello spettro può essere quello di aiutare i dipendenti a risolvere problemi complessi (simili al cosiddetto “rubber duck debugging”). All’altro lato dello spettro, i dipendenti potrebbero utilizzare l’IA per gestire le richieste o elaborare interi artefatti. Stiamo lavorando con i clienti per esplorare come sfruttare l’IA all’interno di questo spettro di opzioni, affinché Asana riesca ad aiutarli in modo proattivo a orientarsi correttamente nell’utilizzo dell’IA per il loro caso d’uso.

Qual è la sfida più grande nell’educazione dei team all’IA? 

Paige: C’è molta confusione e persino paura riguardo all’IA. Le persone si preoccupano di essere sostituite da macchine o di utilizzi impropri dell’IA. Ma è importante concentrarci su come l’IA e gli esseri umani possono collaborare per ottenere di più, insieme. La padronanza dell’IA è un viaggio. Incoraggia i team a scegliere un’attività che stavano pianificando di completare “alla vecchia maniera” e dedicare dieci minuti per cercare di completarla con l’aiuto dell’IA. In questo modo riusciranno a sviluppare qualità come comprensione e fiducia. 

È inoltre fondamentale essere trasparenti e applicare l’IA in modo responsabile: dimostra quali dati vengono utilizzati, se i modelli vengono addestrati (per le funzionalità di Asana, nessun dato viene utilizzato per l’addestramento, punto), in che modo vengono evitate possibili distorsioni e quali misure di salvaguardia sono in atto. Creare un rapporto di fiducia è fondamentale. Ci impegniamo a essere aperti con i nostri dipendenti e clienti mentre ci muoviamo in direzione di questa nuova frontiera. 

Qual è la cosa più importante che i leader devono capire sull’IA oggi?

Eric: Il ritmo dei progressi dell’IA è diverso da qualsiasi cosa vista prima nella storia dell’informatica, e le organizzazioni devono adattarsi rapidamente e di continuo per sfruttarne il potenziale. Adottare l’IA non significa solo implementare uno strumento, ma è fondamentalmente una sfida per la gestione del cambiamento. Si tratta di un cambiamento strategico multiforme per le organizzazioni, che comprende proprio tutto: dall’aggiornamento delle competenze dei dipendenti alla ridefinizione dei processi e del modo in cui il lavoro viene svolto.  

In Asana, stiamo investendo molto nell’istruzione e nella formazione per migliorare la padronanza dell’IA all’interno della nostra organizzazione. Desideriamo che ogni dipendente si senta pronto e responsabilizzato a sfruttare l’IA nel proprio ruolo, e ad adattarla ai propri flussi di lavoro e al proprio modo di lavorare. E stiamo integrando le migliori pratiche per la collaborazione uomo-IA direttamente nel nostro prodotto. Piattaforme come Asana svolgono un ruolo fondamentale, fornendo la struttura per l’IA da integrare nei flussi di lavoro esistenti. Cerchiamo di semplificare lo sfruttamento del potenziale dell’IA da parte dei team, senza una curva di apprendimento troppo ripida.

Qual è stata la cosa più sorprendente che hai imparato da quando sei alla guida di un team concentrato sull’innovazione dell’IA?

Eric: Il ritmo del cambiamento nel settore dell’IA è sbalorditivo. Capacità che sembravano impossibili solo pochi mesi fa sono ora realizzabili, e il settore non vede segnali di rallentamento dei progressi. In qualità di leader, devi sentirti a tuo agio anche in situazioni in continua evoluzione ed essere pronto ad adattarti. Ecco perché abbiamo dovuto ridefinire le nostre roadmap dei prodotti e i processi di pianificazione per essere molto più agili. È un processo graduale: stiamo imparando a sfruttare le nostre reti e i nostri partner strategici per rimanere in prima linea per quanto possibile. L’attenzione sull’allineamento strategico di alto livello, con obiettivi chiari, è stata più importante che mai, al pari dell’aggiornamento dei team sul contesto strategico e alla possibilità di prendere decisioni rapide. L’intelligenza artificiale può portare a miglioramenti radicali nel modo in cui gestiamo il lavoro, snellendo i processi, fornendo intuizioni predittive e mantenendo la chiarezza nonostante la rapida evoluzione del team. 

Ma il settore è purtroppo infarcito di tecnicismi. Parlando di progettazione, ad esempio, vengono inventati molti “nuovi” concetti che in realtà non sono altro che l’applicazione di best practice già esistenti. Ma dato che adesso hanno un “nuovo” nome e sono indicati come novità del settore, è facile avvertire la sindrome dell’impostore quando si cerca di rimanere aggiornati nel settore. Mi aspetto (e spero) che vedremo il settore mobilitarsi per usare più analogie ed esempi per “mostrare, e non raccontare”, così da combattere questo fenomeno.

Uno degli obiettivi di Asana è quello di aiutare le organizzazioni a lavorare in modo più intelligente con l’IA. Scopri in anteprima i nostri ultimi sviluppi nel lavoro collaborativo basato sull’intelligenza artificiale qui.

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